top of page
  • Immagine del redattoreFrancesca Chelli

Il Rosa: Storia e Moda, non solo per Donne


In queste giornate più leggere e vacanziere vorrei parlare del rosa, un colore che nella storia ha unito molti significati, anche parecchio lontani tra loro, diventando il simbolo di volta in volta della femminilità, oppure della ribellione, del confronto di genere, o della mascolinità.

Quest'anno è un colore attualissimo nella moda e nel trucco. Il 2017 è infatti l’anno del rosa in tutte le sue sfumature - ne sono state contate addirittura 226 - e in questa stagione ci possiamo senz'altro sbizzarrire nel trovare quella più adatta a ognuno, donna o uomo, perché contrariamente a quanto si pensi il rosa è il più unisex dei colori.

Ma partiamo dall'inizio: il rosa non è sempre stato un colore femminile, anzi l'abbinata femmina-rosa è comparsa soltanto in tempi recenti. Sapevate ad esempio che il rosa nasce come colore maschile? Nell'Ottocento infatti questo colore vicino al rosso, colore forte e virile legato agli eroi e ai combattimenti, veniva a sua volta legato normalmente all'abbigliamento maschile, mentre il blu invece era associato al colore del velo con cui veniva rappresentata la Vergine Maria, pertanto utilizzato per l'abbigliamento femminile.

Partendo quindi dall'essere un colore maschile come il rosso, il rosa si è reso più femminile soltanto in tempi recenti.

Il cambiamento è avvenuto negli anni Cinquanta: il rosa venne attribuito al femminile nel vestiario, nei beni di consumo e fu consacrato dall’arrivo della Barbie nel 1959, massima icona della femminilità e dell'emancipazione, sempre al passo con i tempi, grazie alla capacità di adattare il suo stile e il suo aspetto ai vari cambiamenti storici e culturali che ha attraversato.

Poi vennero gli anni Sessanta con le contestazioni che arrivarono anche a colpire il colore rosa visto dalle femministe come simbolo della tradizione imposta alle donne. Da quell’epoca le donne iniziarono a vestirsi con stile più neutro.

Mentre negli anni Settanta durante i periodi di contestazione il rosa sparì del tutto, per essere riabilitato poi negli anni Ottanta, soprattutto attraverso la contaminazione proveniente dalla Francia, dove i bambini maschi venivano identificati da un fiocchetto azzurro e le femmine da uno rosa.

In una scena molto celebre del romanzo di Fitzgerald, nella quale Jay Gatsby si presenta a un pranzo indossando un abito rosa, un pink suit, in una versione del rosso più adatta alla vita sociale, il rosa arriva ad acquistare allora molte valenze: eleganza, passione, mascolinità. Ebbene, nell'estate 2017 ecco che gli stilisti maschili, tutti, ma proprio tutti, hanno inserito nelle loro collezioni un'abbondante quantità di capi rosa. Come questa camicia in lino di Etro che trovo raffinatissima.

Ma il bello del rosa è la sua ricchezza di significati, che vanno dall'essere un colore un po' bamboleggiante e sdolcinato, fino a diventare il colore anche della protesta. Pensiamo ai cappellini rosa indossati nelle manifestazioni anti-Trump.

Il rosa mi piace in tutte le sue sfumature e tonalità ed è un colore che indosso spesso in ogni stagione. Sono d'accordo con Valeria Parrella (autrice dell’Enciclopedia della Donna) che dice: “La donna che si veste e si trucca di rosa è una persona che si sente libera e segue il proprio gusto a prescindere da che cosa pensano gli altri”.

E quando si dice vedere la vita in rosa...Significa trovare sempre la positività e l'ottimismo, che non è un modo superficiale ma al contrario profondo di capire la pienezza della vita in tutti quei contenuti che, come questo colore, essa può vantare.

588 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page