
Via Manzoni prima di essere intitolata al romanziere milanese era chiamata “Corsia del Giardino” e nell’Ottocento era considerata la strada più lussuosa d’Europa.
Lungo la sua via si affaccia sin dal 1863 il Grand Hotel et de Milan, la cui storia è fortemente legata da 150 anni alla città di Milano.
Sin dalle mie memorie di bambina è da sempre per me uno degli angoli più eleganti e caratteristici di questa città. Mi capita alcuni giorni di passarci davanti anche due o tre volte, e tante volte ho avuto occasione di entrare per un drink o per incontrare qualcuno per lavoro.
Questo Hotel è per me l'esemplificazione e il simbolo delle due caratteristiche chiave di Milano, l'eleganza e il dinamismo. Il segreto di Milano è proprio questo: tenere un ritmo sostenuto con uno stile impeccabile. E il de Milan lo incarna appieno in tutto e per tutto, a cominciare dalla posizione in cui si colloca, nel cuore del centro milanese, crocevia di attraversamenti movimentati, incroci dei tram, negozi storici, il Poldi Pezzoli quasi di fronte, il Teatro alla Scala un po' più in là e la scalinata di Piazzetta Crocerossa dedicata a Sandro Pertini di fianco. Con l'eleganza che offre e lo stile raffinato appena se ne varca l'ingresso, si viene accolti in un'oasi di pace, in mezzo al concitato passo e alla frenetica attività milanese.
La storia di questo Hotel è affascinante. Divenne particolarmente noto al grande pubblico a partire dal 1872, quando il compositore Giuseppe Verdi lo scelse come la propria dimora milanese prediletta, beneficiando della prossimità dell'albergo al teatro La Scala. Moltissimi ospiti illustri soggiornarono nelle suites e ancora oggi si possono vedere tracce del loro passaggio con autografi, foto, memoriali e oggetti a loro appartenuti.

Oggi sono stata al Caruso, il ristorante caffè del 'de Milan' intitolato ad Enrico Caruso, anch'egli ospite illustre dell'Hotel, la cui veranda immersa nel verde ed illuminata da preziosi lampadari di Murano anni Venti ne fa un bistrot con un'atmosfera carica di tutta la storia milanese, dal sapore unico e che nulla ha da invidiare ad altre città d'Europa, arricchita anche da tocchi contemporanei, come le pareti ritratte nelle foto. Un paradiso di luce e di silenzio dall' allure storica, che grazie alle vetrate fa intravedere il movimento della città in modo ovattato e fa riprendere dall'andatura sostenuta, grazie all'ambiente piacevolissimo e al servizio raffinato.


In linea con questo stile un po' retro, oggi indossavo una gonna di Givenchy che amo particolarmente per la sua linea molto originale, dolce ed avvolgente, ricca di ruches e morbida. L'ho abbinata ad una camicia di seta in georgettes con motivi ondulati bianchi e neri, anch'essa decorata da motivi a ruches.


Il mio outfit è accompagnato da pumps Dior nere con un tacco strepitoso e dalla borsa modello Twist di Louis Vuitton impreziosita da un simpaticissimo gufo, lavorato con paillettes. Mi piace moltissimo questa borsa e la uso indifferentemente di giorno o di sera, interpretando lo stile milanese che fa del dettaglio curato la caratteristica del look, senza temere qualche tocco di vanità.
Come diceva lo scrittore e giornalista Carlo Castellaneta, che per Milano ha nutrito una vera e propria devozione: 'Ci sono città di evidente bellezza che si danno a tutti, e altre segrete, che amano essere scoperte'.
Adorabile Milano.
