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Non è la Destinazione, ma il Viaggio che conta

Immagine del redattore: Francesca ChelliFrancesca Chelli

Sarò un’inguaribile romantica, ma vorrei poter rivivere un viaggio di fine ‘800, avendo al seguito gli storici e iconici bagagli da viaggio, i bauli Louis Vuitton, dotati di scomparti per gli abiti da sera e per le cappelliere.

Nel 1858 Louis Vuitton inventò uno dei bauli più famosi, creato con materiali leggeri e resistenti, era un parallelepipedo a base rettangolare anziché arrotondata come si usava a quel tempo, così da poter essere caricato più agilmente sulle navi e sui treni ed essere così facilmente impilabile.

Se potessi scegliere, vorrei ad esempio il primo baule-armadio verticale, inventato nel 1875 e organizzato internamente con cassetti e appendi-abiti, così da poter trasportare il mio guardaroba senza dover disfare le valige al mio arrivo.

Oppure un meraviglioso baule che contenesse nei suoi cassetti tutte le mie scarpe, come questo stupendo della foto.

Ecco io vorrei non dovere disfare le valigie e, come si faceva una volta, spostarmi invece con tanti bauli per ogni genere del mio abbigliamento e tutte le miriadi di oggetti di contorno, esattamente questi bauli esteticamente bellissimi, perfettamente organizzati e divisi nei loro spazi.

Già la mostra 'Volez, Voguez, Voyagez – Louis Vuitton' che avevo visitato al Grand Palais di Parigi e appena inaugurata a New York, aveva ricostruito la storia e la descrizione dei modelli fondamentali:

il baule con la superficie piatta, il baule doccia, il baule altare, il baule letto, quello “biblioteca” di Hemingway, quello realizzato per il servizio da tè di un maharaja, quello porta fiori, partendo dai primi bauli in legno fino alla storia della creazione delle tele Monogram e Damier.

E poi conosci Frederic, l’esperto Ambasciatore dei bauli e degli Ordini Speciali, che ti mostra il libro degli ordini pieno dei suoi schizzi e disegni, e ti fai raccontare approfonditamente che cosa fa.

Lui ascolta le manie, i desideri, le ossessioni, le necessità di quei clienti che richiedono un baule speciale per poter racchiudere le proprie collezioni, i pezzi preferiti, gli accessori per gli hobby. Approfondisce, capisce a fondo e razionalizza tutto in un disegno molto dettagliato che poi si concretizza in uno specifico baule, un pezzo unico, con una sua logica negli spazi, nell’estetica e nella funzionalità.

Un baule che rientra nella filosofia dell’articolo da viaggio ma che poi in realtà diventa un oggetto da collezione ed un pezzo di arredamento.

Come ad esempio questo baule porta profumi da viaggio, un pezzo per partire, ma anche da tenere in bella mostra.

Oppure come questi bauletti in dimensioni più contenute, per racchiudere oggetti personali, orologi, gioielli, porcellane.

Questa è l’anima di Louis Vuitton: interpretare i desideri di un cliente e realizzarli consegnandoli confezionati in un bagaglio personalizzato, anche nelle decorazioni esterne, scelte secondo il proprio gusto personale e dipinte da artisti professionisti.

Mantenere a 157 anni dalla fondazione della Maison questa promessa intatta, e saperla realizzare con la stessa passione.

Il bello sta tutto qui. Dall’ordine alla consegna, a seconda delle richieste e delle dimensioni del baule ordinato, può passare anche un anno, durante il quale volendo si può andare a vederne le varie fasi della lavorazione dei singoli pezzi ad Asnières-sur-Seine, la sede storica e affascinante dell'atelier che ho già visitato un paio di volte.

La gioia e la curiosità dell’attesa. La pazienza e la ricerca dell'eccellenza.

Non è la destinazione, ma il viaggio che conta. La mia filosofia.

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